Cantina Antonelli San Marco, il vino nell’anfora

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Cantina Antonelli San Marco, il vino nell’anfora

Vini in anfora a Montefalco? Perché no: la sperimentazione dell’azienda perugina è cominciata con l’ultima vendemmia. Quattro grandi anfore campeggiano tra le botti in legno: due in terracotta e due vasi in ceramica per studiare il comportamento del Sagrantino e del Trebbiano spoletino in entrambe le versioni.

I dolium, così detti perché riprendono le forme delle anfore romane, sono utilizzati per la macerazione delle uve e la fermentazione.

“Una sperimentazione tutta da verificare" dice il produttore Filippo Antonelli. "Il Sagrantino è un vino ricco di tannini e ha bisogno di ossigeno. Il disciplinare di produzione prevede l’obbligo del legno per un periodo minimo di un anno. Noi stiamo cercando di capire cosa accade se utilizziamo la ceramica e la terracotta per somministrare lentamente la quantità d’ossigeno necessaria. Le due versioni di Sagrantino stanno ancora macerando, decideremo la durata e l’integrazione con il legno in seguito agli assaggi. Invece con il Trebbiano Spoletino vorremmo uscire in futuro con il cru Vigna Tonda, dal nome di un nuovo vigneto rifatto nello stesso sito come quello analogo, di forma circolare, documentato in una mappa aziendale di fine ‘800. La vigna è ancora giovane e al momento stiamo facendo delle prove”.

I nuovi vasi introdotti nella cantina Antonelli San Marco sono dell’azienda toscana Artenova (le anfore in terracotta) e della ligure Clayver (i vasi in ceramica)

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