Un formaggio che nasce nel Nord Est e vuole essere emblema di qualità e identità territoriale, apprezzato dai consumatori non solo per il gusto, ma anche come “alimento funzionale” e fonte di benessere
Un fatturato di 70 milioni di euro, con 780.973 forme vendute – di cui parte con la dicitura “Prodotto della Montagna”, riservata ai formaggi lavorati oltre i 600 metri di altitudine – e un incremento di quasi il 3% rispetto all’anno precedente.
Questi i dati sensibili presentati dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio DOP, a conferma dell’efficacia di un’attività improntata su sostenibilità, ricerca e valorizzazione della filiera, con una presenza crescente anche nel mondo della gastronomia professionale.
Il Montasio è infatti un tipico prodotto di lunga stagionatura, caratteristica tra le più apprezzate dai consumatori, che si propone come modello virtuoso di crescita e salvaguardia del territorio di produzione (Friuli Venezia Giulia e Veneto orientale), con una visione fortemente orientata al benessere e alla salute.
“Il successo del Montasio DOP – dice il presidente del Consorzio, Valentino Pivetta – si fonda su tre pilastri: tradizione, in quanto espressione del sapere agricolo e caseario; sicurezza alimentare, come garantito da rigorosi standard di qualità e controllo; innovazione, attraverso nuove tecnologie di produzione e soprattutto ricerca”.
E proprio in quest’ambito scientifico è nato un ambizioso progetto, in collaborazione con l’Università di Udine, che mira a identificare e valorizzare i benefici nutrizionali del Montasio DOP attraverso sostanze bioattive che si formano durante la stagionatura e sembrano avere un effetto benefico sulla salute grazie alle proprietà antiossidanti, di controllo della pressione sanguigna e di modulazione del microbiota intestinale”