Vulc Num, Aspis, Caliga: sembra una formula magica e in parte, forse, lo è. Compie dieci anni la cantina della famiglia Veronesi, rinata sui terreni vulcanici dei Colli Albani
Sono passati dieci anni da quando la famiglia Veronesi – un nome che è sinonimo di brand di successo: Calzedonia, Intimissimi, Tezenis… – dava inizio a una nuova avventura con l’acquisizione di Tenimenti Leone, 72 ettari (di cui 38 coltivati a vigneto) – a Lanuvio, nel cuore del Parco dei Castelli Romani.
E infatti non di sola moda e lifestyle si vive in famiglia, giacché molto forte e radicata (a partire dal 1800) è anche la passione e la tradizione del vino, con il marchio Oniwines che già comprende le cantine La Giuva (in Veneto), Podere Guardia Grande (Sardegna) e Villa Bucci (Marche).
Tutte realtà legate da un’identica visione: produrre vini di territorio, rispettando identità, biodiversità e sostenibilità.
Oggi Tenimenti Leone celebra questo importante traguardo con orgoglio, consapevole di aver ridato voce a un luogo millenario, recuperando le antiche vigne, con una filosofia produttiva rispettosa della natura e delle sue tempistiche.
“Dieci anni fa abbiamo scelto questa terra – afferma Federico Veronesi, che ne è proprietario e amministratore delegato – per la sua autenticità e il suo potenziale ancora inespresso. Non volevamo costruire qualcosa di nuovo, ma riscoprire e valorizzare ciò che già c’era: un patrimonio agricolo e culturale straordinario. Tenimenti Leone è una visione che continua a crescere, nel segno del rispetto, della qualità e della bellezza”.
Tre le etichette di punta, due bianchi e un rosso, dai nomi aulici e altisonanti: Vulc Num, Bellone in purezza; Caliga (45% Bellone, 45% Vermentino e 10% Chardonnay) e Aspis (87% Syrah, 8% Merlot, 5% Montepulciano).
Così li presenta l’enologo di Tenimenti, Vincenzo Mercurio: “Vulc Num e Caliga rappresentano in modo diverso l’espressività del territorio. Sono vinificati in acciaio, senza legno, per conservare tutta la freschezza e l’identità del frutto. Lasciamo affinare il vino e lo filtriamo solo prima dell’imbottigliamento, per permettere ai sali minerali di integrarsi in modo naturale. Aspis, invece, è un rosso diretto e spontaneo, un vino che parla il dialetto locale. È fresco, sapido, immediato e appagante. Nasce per essere bevuto, non spiegato”.
A coronamento del progetto, la cantina offre anche esperienze enogastronomiche presso l’agriturismo Il Casale degli Ulivi, che dispone di otto camere doppie e due triple e sei nuovi appartamenti immersi nella proprietà, per vivere appieno l’anima di Tenimenti Leone.