Una mostra che porta i visitatori alla scoperta dei piatti iconici degli anime, in un viaggio sensoriale attraverso il linguaggio dell’animazione, dove il cibo è un racconto che custodisce cultura ed emozioni, memoria e condivisione
Siete appassionati di anime? La cucina giapponese vi fa impazzire? Ecco allora una mostra che fa certamente per voi: è Itadakimasu. Le storie nascoste nella cucina degli anime, presentata in questi giorni a Milano, dove sarà di scena fino al 6 aprile 2026 presso lo Spazio Varesina 204.

Una fedele riproduzione del bento de “Il mio vicino Totoro”
Un viaggio alla scoperta dei piatti ispirati alle opere degli autori più famosi – da Hayao Miyazaki a Eichiro Oda, da Masashi Kishimoto a Makoto Shinkai e Mamoru Hosoda – per trasformare i piatti dei cartoni animati (La città incantata, Naruto, Totoro, Sailor Moon, Creamy, Nana…) in un’esperienza da vivere, laddove negli anime il cibo diventa linguaggio che racconta emozioni, legami e condivisione.
Un percorso che si articola attraverso nove sale scenografiche (con 16 videoricette originali, una classica cucina giapponese, ricostruita con gusto retrò, un ramen bar e i tipici café a tema, stile Maid, Butler o Neko), 38 sculture realizzate con la tecnica dello shokuhin sampuru (utilizzata per il “food modelling”), 14 stampe artistiche ukiyo-e, 22 poster relativi allo Studio Ghibli (più altri 37), quattro cartonati di anime e le illustrazioni di Loputyn e Blackbanshee, oltre a vari contenuti interattivi e un ricco bookshop tematico.

Loputyn Bentō, tecnica mista matita e colorazione digitale, 2023.
Ideata e prodotta da Vertigo Syndrome e curata dal food influencer Sam Nazionale e dalla scrittrice Silvia Casini, l’esposizione conduce il pubblico in un viaggio sensoriale che intreccia immaginazione e tradizione culinaria del Sol Levante, dove ogni piatto animato diventa un’esperienza da vivere in chiave multisensoriale.
La mostra sarà arricchita da eventi collaterali, incontri, laboratori e attività didattiche, e in più a tutti i visitatori verrà regalato all’ingresso un piccolo ricettario creato appositamente per l’evento
mostraitadakimasu.it
PS: a proposito, ma che vuol dire “itadakimasu”? Presto detto: buon appetito! O meglio “umilmente ricevo”
In apertura un’immagine che mostra la sala Rāmen © Natascia Mercurio