La cucina coreana è conosciuta nel mondo per essere tra le più gustose e salutari, e ben si può integrare con i piatti italiani a comporre un modello alimentare vario e bilanciato
Estate, tempo di diete o – sarebbe meglio dire – di corrette abitudini a tavola. E se davvero le avete provate già tutte, e magari senza risultati, ecco che una nuova idea viene dall’Associazione italiana Nutrizionisti in Cucina in collaborazione con aT Center Paris e il Ministero dell’Agricoltura della Repubblica di Corea.
Proprio così: ingredienti coreani e modelli alimentari alternativi per le diete degli italiani. Sembra strano, ma nemmeno tanto, perché nella cucina orientale ogni piatto è ricco di storia, cultura e benessere, e quindi può rappresentare una valida opzione sostitutiva per i pasti quotidiani.
In quest’ottica i nutrizionisti di AINC hanno partecipato a Roma a una sessione formativa per conoscere le proprietà nutrizionali uniche degli alimenti tradizionali coreani, come kimchi, alghe, soia fermentata e spezie naturali, e imparare ad arricchire le diete italiane con nuove soluzioni salutari e sostenibili.
Un ponte tra cultura gastronomica e benessere raccontato agli esperti anche in uno showcooking con la chef coreana Sun Young Koo (nella foto sotto), con ideazione, spiegazione e degustazione di alcune ricette fusion che sono alla base del classico pasto coreano “fatto in casa”.
La lezione di cucina ha proposto cinque piatti tradizionali come il kimchi (ricco di probiotici e vitamine), il riso, i germogli di soia, il tofu, le alghe e le verdure fermentate che offrono importanti benefici nutrizionali e favoriscono la salute dell’intestino, apportando fibre, antiossidanti e micronutrienti essenziali, e contribuendo a una dieta varia e bilanciata.
Tutti ingredienti che possono essere facilmente reperiti e integrati nelle ricette italiane, arricchendo i menu con piatti creativi, salutari e ricchi di gusto, che non a caso sono stati definiti come “K Healthy Food”-.
